lunedì 19 marzo 2018

Queen - Golders Green Hippodrome 13/09/1973

Non si tratta propriamente di una recensione, ma semplicemente di qualche parola sul concerto in questione. Si, lo so, ultimamente ho scritto vari articoli sui Queen, ma solamente perchè sono nel pieno di una "fase" dove ho ripreso ad ascoltarli abitualmente e a "studiarne" la parte riguardante i bootleg. Oggi vorrei parlare di quella che di fatto, finora, altro non è che la prima registrazione di un concerto dei Queen. Si vocifera di registrazioni precedenti, come ad esempio al Marquee nel 1972, ma per ora non ci sono prove concrete a riguardo purtroppo. Quindi siamo nel Settembre del 1973, nel periodo successivo alla pubblicazione del loro primo, omonimo, album e precedente alle registrazioni del secondo. Il concerto in questione fu suonato davanti ad un pubblico di poche persone, registrato dalla BBC e trasmesso in radio il mese successivo, con Alan Black a presentare e a fare commenti tra una canzone e l'altra.
Certo, esistono sessioni precedenti a questa per la BBC (la prima è addirittura di Febbraio 1973), ma si tratta in realtà di brani in versione "studio" leggermente rimaneggiati o con take vocali diverse, raramente vere e proprie take live, quindi si può comunque tranquillamente affermare che questa è la prima registrazione live dei Queen, perlomeno di un concerto "intero" seppur breve. La scaletta offre un misto tra scelte tipiche di quell'epoca (ritroveremo tutti questi brani anche ai concerti al Rainbow Theatre dell'anno successivo) e piccole curiosità. Fin da subito infatti notiamo che il concerto si apre con Procession, brano strumentale caratterizzato da sovraincisioni di chitarra di May quasi a simulare un'orchestra, e che ritroveremo in apertura di Queen II l'anno dopo. La cosa interessante è il fatto che la versione di questo concerto è ancora embrionale, a tratti più scarna, specialmente all'inizio. Subito dopo segue, come in Queen II, Father To Son; e qui si nota quella che è la migliore e la peggiore caratteristica di questa registrazione: gli strumenti sono di una chiarezza quasi impressionante per l'epoca, in grado di rivaleggiare (e in alcuni casi di superare) alcuni altri live ufficiali, permettendoci finalmente di sentire perfettamente l'egregio lavoro di Brian May, Roger Taylor e SOPRATTUTTO John Deacon, spesso sommerso nel mix come quasi ogni bassista. Tutto ciò però al costo di "perdere" la voce di Freddie Mercury, che invece è piuttosto bassa nel mix e sembra che canti da un'altra stanza. Per carità, si sente comunque, però è un prezzo da pagare in questo caso... Father To Son dicevo, altro brano allora ancora di fatto inedito, ed infatti con ancora un testo non definitivo: aspetto che ritroveremo in un altro brano più avanti e che trovo estremamente interessante, quasi come ascoltare un "work in progress" da parte di una band, di fatto, allora emergente (pare addirittura che sia la prima performance pubblica di questo brano). See What A Fool I've Been è invece un pezzo spesso presente nelle scalette dei primi concerti, e ho sempre trovato strano che sia stato relegato a "b-side" di un singolo, anche se forse tutto sommato comprensibile vista la sua natura di blues più canonico. Buona performance qui, ma avrà modo di maturare notevolmente negli anni successivi fino al picco nel '77, quando fu suonata per l'ultima volta al mini-concerto improvvisato dopo aver filmato il video di We Are The Champions. Ed ecco un altro brano interessante: Ogre Battle, altro caso di work in progress con testo embrionale. Da notare che è una delle poche volte, se non l'unica, in cui non viene raddoppiato il tempo nella parte strumentale centrale. Anche qui, ottima performance considerando che neanche erano iniziate le registrazioni del secondo album. Son And Daughter è uno dei pezzi forti dei primissimi Queen, anche e soprattutto essendo il veicolo per il classico assolo di Brian May (nato nel brano Blag degli Smile e poi consacrato in Brighton Rock nel loro terzo album Sheer Heart Attack, continuando poi però ad essere ben presente ad ogni concerto dei Queen in forme diverse). Assolo che viene ricordato soprattutto per le armonizzazioni di Brian con un Echoplex che manda il segnale della sua chitarra in ritardo ad un altro amplificatore, permettendogli quindi di "duettare" con sé stesso. Interessante notare che qui usa un delay ad una sola ripetizione, mentre da lì a poco porterà oltre questa sua tecnica implementando una ulteriore ripetizione: mandando il primo segnale al centro, il secondo da un lato dello stereo ed il terzo dall'altro (tecnica poi usata anche per la voce di Mercury in The Prophet's Song). Curioso come alla fine di questo brano, durante la presentazione della band, John Deacon venga presentato come Deacon John, che è effettivamente il nome con cui appare nel primo album (pensavano suonasse meglio così? Mah). Segue un altro importante pezzo dei primissimi Queen: Liar, in una versione in linea con molte altre, anche se non ancora estesa quanto le successive. Il tutto si conclude con il canonico medley rock and roll con citazioni a Jailhouse Rock, Stupid Cupid, Bama Lama Bama Loo e via dicendo. Strana l'esclusione di Keep Yourself Alive dalla scaletta, ma immagino che abbiano dovuto stare all'interno di certi limiti di tempo, ed abbiano quindi preferito provare un paio di brani nuovi in questa occasione.
Forse una delle registrazioni più importanti per la carriera di questo gruppo, una delle più "bootlegate" e che è anche stata pubblicata ufficialmente nel 2016. Tutto perfetto? Ma certo che no! Stiamo parlando di pubblicazioni dei Queen, non può essere tutto perfetto!

Nel 2016 esce On Air, che si presenta come una raccolta delle BBC sessions, come molti altri artisti di quell'epoca hanno pubblicato. Esce in due versioni: 2 CD e 6 CD. La versione "base" a 2 CD, che poi è anche quella che tutt'ora si trova nei negozi, di fatto è inattaccabile: raccoglie tutte e 6 le sessions (quelle brevi da 3 o 4 canzoni, non il concerto in questione) registrate tra il '73 ed il '77 nella migliore qualità disponibile, e si tratta quindi di un'uscita tutto sommato interessante. La versione a 6 CD invece è un altro clamoroso esempio di occasione sprecata. Si, perchè in quello che è il terzo CD ci presentano quelle che loro definiscono "Highlights from three concert broadcasts". In un solo CD... Tre concerti... E già le Madonne si preparano a partire ancor prima di vedere la tracklist. Solo che poi la vedi la tracklist, e noti che il concerto al Golders Green del '73 è effettivamente presente, ma incompleto ovviamente (vengono tagliate See What A Fool I've Been e gran parte del medley rock and roll). Sono riusciti a tagliarlo nonostante la sua durata di soli 40 minuti: ottimo lavoro! Beh, ma l'avranno fatto per poterci dare altro materiale! Sicuramente, ma era quasi meglio non averlo. Si, perchè il resto del CD è occupato da una selezione di (poche) tracce tratte dallo stadio Morumbi di San Paolo nel 1981 e da Mannheim nel 1986. In pratica 6 pezzi circa a concerto.
Giuro che non ho parole per descrivere questa totale mancanza di senno, vista anche la discreta qualità dei concerti presenti, specialmente quello di San Paolo, migliore dei bootleg in circolazione. Ma non avevamo detto che i CD erano 6? Eh si, gli altri 3 CD sono per le interviste. Mi immagino quanti si ascolteranno quei CD più di una volta, soprattutto sapendo che per far spazio a quelle interviste si è vanificata la possibilità di ascoltare finalmente qualche concerto inedito INTERO. Ma no, non sarebbero i Queen altrimenti.
Per fortuna tutti e tre i concerti sopra citati si trovano facilmente in bootleg e si sentono più che bene (di quello di Mannheim ho parlato poco tempo fa, in occasione dell'apparizione di Fish), compreso quello al Golders Green di cui ho parlato oggi. Infatti colgo l'occasione per linkarvi qui sotto una versione completa del suddetto concerto; creata combinando più fonti, tra cui la mezz'ora scarsa uscita su On Air e altre di varia provenienza (tra l'altro risolvendo un problema di distorsione su See What a Fool I've Been, che forse ha impedito la sua pubblicazione su On Air). Nelle informazioni del video trovate anche un link per scaricarlo se siete interessati. E ci tengo anche a consigliarvi di seguire questo canale YouTube se siete fan dei Queen e vi piacciono i bootleg, perchè ne potete già trovare molti ora nella miglior versione possibile, e poi è in continuo aggiornamento!

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