sabato 26 giugno 2021

The Beach Boys - Adult/Child (1977) - Storia di un album perduto


Non è raro veder accostati i Beach Boys con termini come "album perduto", in quanto la carriera di questa band è sempre stata piena di occasioni sprecate e tanta sfortuna. Tempo fa ho scritto un libro riguardante tutte le loro opere non pubblicate, lo potete trovare qui, ma oggi ci focalizziamo su ADULT/CHILD.

Gli anni '70 sono stati un decennio strano per i Beach Boys, che dopo un paio di ottimi album tra il 1970 ed il 1971 (SUNFLOWER e SURF'S UP) hanno dovuto far fronte ad un sempre minore contributo da parte di Brian Wilson. Questo portò, già dalla fine degli anni '60 in realtà, i compagni di band a farsi avanti come compositori e produttori, e ciò, unito all'aggiunta in formazione di Blondie Chaplin e Riki Fataar, segnò una delle fasi più interessanti e sottovalutate della loro intera carriera (ben rappresentata dagli album CARL AND THE PASSIONS...SO TOUGH! e HOLLAND, oltre che dall'album live IN CONCERT). Questa fase ebbe una brusca fine intorno al 1975, momento in cui la band cambiò manager (da Jack Rieley a Stan Love, fratello di Mike Love) ed uscì una raccolta, ENDLESS SUMMER, che risvegliò l'interesse del pubblico nei confronti della band, ma non quella attiva in quel momento, bensì quella delle hit di dieci anni prima. Per cavalcare il ritrovato interesse fu necessario fare un passo indietro: quindi fuori Chaplin e Fataar e dentro Brian Wilson. Per rimettere in sesto Brian fu chiamato il dottor Eugene Landy, e l'enorme operazione "Brian Is Back" ebbe inizio, sia con il suo ritorno sul palco che con la realizzazione di un nuovo album, il primo prodotto totalmente da lui dai tempi di FRIENDS. Brian avrebbe voluto realizzare un album di cover, mentre i compagni insistevano per una raccolta di nuovi brani, ed alla fine si trovò un compromesso in 15 BIG ONES, con metà cover e metà inediti. Il risultato fu molto altalenante, con la hit Rock And Roll Music a trainare, ma anche le voci di Brian e Dennis distrutte dall'abuso di droghe e alcool. 

Dopo 15 BIG ONES Brian Wilson, ancora in una fase di riabilitazione, iniziò a lavorare a quello che sarebbe dovuto essere un suo album solista, con il titolo provvisorio BRIAN LOVES YOU.  Ben presto però esso si trasformò in un album di gruppo, ed uscì l'11 Aprile 1977 con il titolo THE BEACH BOYS LOVE YOU. Vista la natura iniziale dell'album, è ovvio che gran parte dei brani siano cantati ed eseguiti dallo stesso Brian (con l'aiuto dei due fratelli Carl e Dennis ed un piuttosto marginale contributo di Al e Mike) che, in linea con una tendenza già vista nella sua Mt. Vernon and Fairway di qualche anno prima, sono sostanzialmente caratterizzati dalla sovrabbondanza di sintetizzatori. Questo elemento, unito all'uso di drum machine e a testi in gran parte autobiografici, spesso infantili e a volte quasi imbarazzanti, dona a LOVE YOU una strana aura indescrivibile, tra l'essere fuori dal tempo fino addirittura all'anticipare di qualche anno la new wave. LOVE YOU è stato spesso indicato da Brian come uno dei suoi album preferiti, e molti fan sono d'accordo con lui; forse proprio questo lo spinse a lavorare subito ad un successore, di nuovo in quasi completa autonomia, ma con intenti e risultati ben diversi.  

ADULT/CHILD, questo il titolo suggerito dal dottor Landy, indicante la natura di ogni uomo, in cui coesiste una parte adulta ed una infantile, prende di nuovo forma come album solista di Brian, e di nuovo gradualmente diventa un lavoro di gruppo. Ciò che lo distingue da LOVE YOU è un ritorno ad arrangiamenti più complessi e all'uso di musicisti aggiunti, che rendono ADULT/CHILD quasi un ideale ponte tra la stucchevolezza di 15 BIG ONES e l'essenzialità di LOVE YOU. Qui infatti coesistono brani in un certo senso derivati direttamente dallo stile di LOVE YOU, outtake da session precedenti, ma soprattutto una sequenza di brani con arrangiamenti da big band, che hanno spesso portato i fan a definire ADULT/CHILD “l'album Sinatra” di Brian. Accostamento di nomi non azzardato, in quanto lo stesso Brian scrisse un brano, Still I Dream Of It, che vedremo più avanti, proprio con l'intenzione di proporlo a Frank Sinatra, che a quanto pare rifiutò. Questi arrangiamenti furono opera di Dick Reynolds, membro dei Four Freshmen che collaborò sia con Sinatra negli anni '60 che con gli stessi Beach Boys nel loro CHRISTMAS ALBUM del 1964. 

Ma andiamo a vedere il contenuto di questo ADULT/CHILD, in quanto, a differenza di altri casi, la tracklist è nota e definitiva. 


Life is For The Living” - Fin dall'apertura si nota subito un netto distacco con LOVE YOU, in un brano letteralmente sorretto dagli ottoni da big band. Sicuramente uno de brani più rappresentativi di questo album, con ottime performance vocali di Carl e Brian. Purtroppo ufficialmente è tutt'ora inedito, se non in formato bootleg. 

 “Hey Little Tomboy” - Brano di dubbio gusto tanto difeso da Brian fin dal 1976 in un'intervista e ripescato nel successivo M.I.U. ALBUM leggermente modificato. La controversia riguarda principalmente il testo, in quanto racconta dei tentativi di rendere più “femminile” una ragazzina evidentemente piuttosto mascolina. La versione diADULT/CHILD comprende anche un intermezzo parlato, per fortuna poi rimosso nella versione uscita ufficialmente, che fa più o meno così: 

“Ok. Alright honey. alright! 

Ah yeah! 

Fine little thing 

Lookin' o.k. 

Alright! 

I'll check her out a couple times 

Ok, put on a little lipstick. Let's see what it looks like 

Hey little hey little hey little tomboy 

She looks good 

 

Now let's put a dress on and wear a little makeup 

Whew! 

You make a beautiful girl 

O.k., now shave your legs now for your first time 

They're so smooth.” 

Deep Purple” - Si ritorna ben presto a brani più interessanti e ad arrangiamenti “vecchio stile”, con una cover del celebre brano del 1933 ad opera di Peter DeRose, con testo aggiunto nel 1938 da Mitchell Parish. Curiosamente è anche il brano che ispirò il nome della celebre band hard rock (pare che la nonna di Ritchie Blackmore, chitarrista dei Deep Purple appunto, adorasse questo brano, e lui da lì prese l'idea). Qui Brian ne offre una ottima versione mostrando il suo miglior lato “da crooner”, aiutato anche dalla voce più matura e roca del periodo. Altro brano inedito, disponibile solo su bootleg. 

H.E.L.P. Is On The Way” - Primo ripescaggio, risalente al 1970, all'epoca di SUNFLOWER, si tratta di uno degli innumerevoli brani rimasti inediti in quella caotica fase della band, caratterizzata anch'essa da ipotetici album poi rimasti inediti (LANDLOCKED, REVERBERATION...). Qui pare esser stata riproposta pari pari a com'era nel 1970, salvo alcune minime differenze nel mix, in una mossa simile a quella fatta in LOVE YOU per Good Time (anch'esso brano inedito dalle medesime session). 

It’s Over Now” - Senza dubbio uno dei brani più affascinanti di ADULT/CHILD, al livello dei migliori composti da Brian. Cantato insieme a Carl e alla moglie Marylin, caratterizzato da un bellissimo arrangiamento orchestrale tra l'antico ed il moderno grazie anche ai sintetizzatori, ne esistono anche svariate versioni demo con il solo Brian al piano su bootleg. Ne è poi stata pubblicata una versione nel cofanetto MADE IN CALIFORNIA del 2013. 

Everybody Wants To Live” - Che dire di un brano che inizia con “the cigarette butt when you throw it in the water goes psst”? Cantato da Carl, si tratta di un brano quasi più in linea con la fase d'inizio anni '70 dei Beach Boys, ed è tutt'ora inedito, bootleg a parte. 

Shortenin’ Bread” - Non è un mistero il fatto che questo brano sia stato frutto di ossessione per Brian, che scrisse svariati pezzi sulla stessa base strumentale (Walkin', Clangin', Rolling Up To Heaven, Ding Dang, e pure Walkin' The Line nel suo album solista del 1988). Qui finalmente mette mano al brano vero e proprio, scritto da James Whitcomb Riley nel 1900 con il titolo “A Short'nin' Bread Song” e qui ripreso in una versione più simile a quella di The Andrew Sister del 1938. Cantato in gran parte da Carl, vide poi la luce in L.A. (LIGHT ALBUM) nel 1979. 

Lines” - Breve brano che riporta l'album in territori più affini a LOVE YOU, pur rimanendo perfettamente in linea con l'atmosfera di ADULT/CHILD, e che introduce in modo efficace il brano successivo. Lines è tutt'ora inedita, se non su bootleg. 

On Broadway” - Altra cover di un brano molto noto ad opera di Barry Mann, Cynthia Weil, Jerry Leiber e Mike Stoller. Tema ripreso anche dai Genesis in THE LAMB LIES DOWN ON BROADWAY, qui è Al Jardine ad occuparsi della voce, in una bella versione dove fanno di nuovo capolino gli ottoni.  

Games Two Can Play” - Brano spesso inserito nelle "Bedroom Tapes" o tra le outtake dell'ipotetico album LANDLOCKED, risalente al 1970 e qui riproposto nella stessa identica versione. Verrà poi pubblicato nel 1993 nel cofanetto GOOD VIBRATIONS. 

It’s Trying To Say” - Vivace e allegro brano cantato da Dennis che, con la sua voce tipicamente “sporca”, specialmente in questo periodo, crea uno strano contrasto all'ascolto. Altro brano rimasto inedito e reperibile solo su bootleg. 

Still I Dream of It” - Come detto poco fa, si tratta di un brano che si dice esser stato scritto da Brian proprio per essere interpretato da Frank Sinatra, che pare rifiutò. Si tratta senza dubbio della punta di diamante di ADULT/CHILD, oltre che uno dei più bei brani ad opera di Brian fin dai tempi del magico periodo di PET SOUNDS. E proprio per questo stupisce la decisione di non inserirlo in nessun album fino al cofanetto GOOD VIBRATIONS del 1993. Una versione demo alternativa fu pubblicata in I JUST WASN'T MADE FOR THESE TIMES, album solista di Brian del 1995. Lui stesso la descrisse come “una bellissima canzone sulla solitudine e la speranza”. 

Le registrazioni per ADULT/CHILD iniziarono il 19 Gennaio 1977, ed il 27 Giugno di quello stesso anno fu mixato ed assemblato con la tracklist che abbiamo appena visto, anche se pare subì ulteriori modifiche successivamente, di cui però non ci sono conferme. L'uscita era prevista per l'autunno del 1977, ma la Warner Bros. lo rifiutò in quanto poco commerciale. A quanto pare poi i discografici non erano i soli ad avere dubbi a riguardo, in quanto lo stesso Stan Love raccontò della reazione del fratello Mike quando ascoltò per la prima volta i demo dell'album carichi di arrangiamenti da big band, il quale fissò Brian ed esclamò “what the fuck are you doing?”. ADULT/CHILD rimase quindi nel cassetto, e la band si concentrò immediatamente su un altro progetto, precisamente il loro secondo album natalizio, che però a sua volta non vide la luce. 


Importante citare alcuni brani scartati ai tempi ma registrati nell'arco di tempo tra 15 BIG ONES e ADULT/CHILD. 

New England Waltz” - Brano strumentale ad opera di Brian Wilson registrato durante le session di ADULT/CHILD ed arrangiato da Dick Reynolds. Tutt'ora reperibile solo su bootleg di bassa qualità. 

“Sherry She Needs Me” - Altro brano datato 1977 pubblicato poi in MADE IN CALIFORNIA del 2013. Il brano ebbe una genesi piuttosto particolare, in quanto la base strumentale risale al 1965, precisamente le session di SUMMER DAYS (AND SUMMER NIGHTS), in cui non fu inclusa. Nel 1977 vengono semplicemente aggiunte le voci. Curiosamente il brano fu di nuovo ripescato da Brian stesso per il suo album IMAGINATION del 1998, e riregistrata totalmente con il titolo She Says That She Needs Me

My Diane” - Un magnifico brano di Brian cantato da Dennis, pubblicato poi in M.I.U. ALBUM l'anno dopo, fu in realtà registrato già nel 1977. Esiste anche una versione demo in bootleg cantata da Brian.

Marylin Rovell” - Curioso breve brano dedicato da Brian alla moglie, purtroppo rimasto inedito fino ad oggi se non su bootleg. 

You've Lost That Lovin' Feeling” - Presumibilmente una outtake di 15 BIG ONES, questa cover del famoso brano dei Righteous Brothers registrata da Brian in solitaria, nella sua assurdità, si rivela essere decisamente più interessante di molte altre cose uscite ufficialmente in questo periodo. Uscirà nel 2013 nel cofanetto MSDE IN CALIFORNIA. 

Lazy Lizzy” - Brano registrato intorno al 1976 e mai pubblicato ufficialmente, basato su Better Get Back In Bed, brano spesso inserito nelle Bedroom Tapes. Tra l'altro è un altro caso di testo discutibile di questo periodo. 

Mony Mony” - Cover del brano di Tommy James and the Shondells molto sullo stile di LOVE YOU, presumibilmente risalente al periodo di ADULT/CHILD in quanto alcune versioni bootleg dell'album la includono. 

Ruby Baby” - Altra cover, questa volta di un brano scritto dal duo Leiber/Stoller, già affrontata ai tempi di THE BEACH BOYS PARTY! ma non inclusa nell'album. Questa versione, più lenta e cantata da Brian, sembra risalire all'epoca di 15 BIG ONES a giudicare dall'arrangiamento. Tutt'ora rimane inedita se non su bootleg. 

sabato 19 giugno 2021

Graham Bonnet - Line Up (1981) Recensione


Personalmente ho sempre adorato la voce di Graham Bonnet, una delle più riconoscibili e sottovalutate del mondo dell'hard rock e non solo. Lui in realtà iniziò a fine anni '60 con i Marbles, band con repertorio in gran parte composto dagli amici Bee Gees, famosi per la hit Only One Woman. Proprio grazie al ricordo di quella canzone Ritchie Blackmore e compagni lo contattarono a fine anni '70 a sostituire nientemeno che Ronnie James Dio nei Rainbow. Da lì la sua carriera svoltò dal pop retrò dei suoi album solisti verso il rock più pesante, dapprima con i Rainbow di DOWN TO EARTH, poi con il Michael Shenker Group, poi con i suoi Alcatrazz e così via fino ad oggi. Subito dopo la sua esperienza con i Rainbow, però, Bonnet trovò il tempo di dedicarsi ad un altro album solista, questo LINE UP, uscito nel 1981. 

Nonostante oggi sia un lavoro pressoché dimenticato (se non dai suoi fan), ed effettivamente non sia un capolavoro irrinunciabile, ha comunque svariate frecce nel suo arco. E come non partire dai musicisti coinvolti, che formano una line-up (pun intended) che è quasi un dream team della New Wave Of British Heavy Metal (NWOBHM per gli amici), un perfetto punto di incontro tra Rainbow, Whitesnake e Status Quo: Cozy Powell alla batteria, Micky Moody alla chitarra, Jon Lord ospite alle tastiere in un brano, Neil Murray a sua volta ospite in un brano, Rick Parfitt, Francis Rossi ed Eddie Bown degli Status Quo ad aggiungere chitarre e tastiere qua e là, Mel Collins al sax... Insomma un bel gruppetto di musicisti. Russ Ballard, già negli Argent e già compositore della hit Since You've Been Gone dei Rainbow (cantata da Bonnet stesso), contribuisce ad una manciata di canzoni, che insieme a qualche inaspettata cover e qualche brano più "straight forward" rock (di solito opera di Bob Young e Micky Moody), formano una tracklist eterogenea nelle intenzioni ma coerente nei risultati.

Night Games è il singolo di apertura, perfetto per dare il benvenuto agli anni '80 con le sue melodie memorabili ed il ritornello da stadio. La voce di Bonnet è bene in mostra, ma ben inserita nel mix, non come sarà nell'esordio degli Alcatrazz, mentre Powell mette già delle indistruttibili fondamenta ritmiche nel suo riconoscibilissimo stile. Ballard compone S.O.S. e Liar, due altri potenziali singoli che però non ebbero la stessa fortuna di Night Games, nonostante lo stile molto radiofonico. Le cover incluse sono quantomeno curiose: si va dal rock and roll di Anthony Boy di Chuck Berry, al classico Be My Baby delle Ronettes, fino a Set Me Free dei Kinks, tutti brani trasportati negli anni '80 ed interpretati magistralmente da Bonnet e soci. Micky Moody è particolarmente apprezzato da chi scrive, in quanto il suo stile discreto è come aria fresca per chi arriva da altri album di Bonnet (dove il chitarrista di turno andava da Blackmore, a Malmsteen, a Vai, fino ad Impellitteri). L'album ad un certo punto tende un po' a ripetersi in una manciata di canzoni forse un po' troppo tendenti al rock-blues, e di conseguenza un po' troppo prevedibili e simili tra loro (Dirty Hand, Out On The Water), ma in generale si lascia ascoltare con piacere con i suoi 40 minuti tondi di durata. 

Si tratta di una parentesi un po' dimenticata, oltre che transitoria, della carriera di Bonnet, che di lì a poco entrerà nella band di Michael Shenker (seppur per poco tempo), e dopodiché formerà i suoi Alcatrazz, con risultati decisamente diversi. Night Games verrà riproposta più volte nei concerti sia degli Alcatrazz che di altre sue band successive, ed è forse l'unica traccia di LINE UP ad essere più o meno ricordata. Se vi piace l'hard rock dal piglio radiofonico tipico della fine degli anni '70 e dei primissimi anni '80 e apprezzate la peculiare vocalità di Bonnet, dategli un ascolto, non ve ne pentirete.