domenica 29 novembre 2020

Toto - Live Streaming (21 Novembre 2020) Recensione


Tecnicamente i Toto non esistono più. O meglio, i Toto come abbiamo imparato a conoscerli negli ultimi 10 anni, con Steve Lukather, Steve Porcaro, David Paich, Joseph Williams e vari musicisti aggiunti (tra cui grandi ritorni come David Hungate nel 2015 e Lenny Castro dal 2015 al 2019), sono ormai un ricordo. Già nel 2018 Paich ha purtroppo dovuto rinunciare ad andare in tour con la band per problemi di salute (già era successo nel 2004), poi più o meno nello stesso periodo è arrivata una complicata causa legale da parte della vedova di Jeff Porcaro riguardante soldi non ricevuti, proprietà del nome Toto e cose di questo genere, e di fatto a fine 2019 la band smise di esistere. 

Passa un anno, si risolve la causa legale, ed ecco pronta una nuova versione dei Toto. Solamente Steve Lukather e Joseph Williams rimangono, Paich è con loro come direttore musicale, Steve Porcaro è fuori dalla band in quanto non è più interessato ad andare in tour (anche se si sospettano tensioni interne), mentre il resto della formazione è totalmente nuovo. Alle tastiere troviamo Dominic "Xavier" Taplin (già con Prince ed i Ghost-Note, oltre che presente in formazione già dal 2018 in sostituzione di Paich) e Steve Maggiora (che si occupa anche dei cori), al basso c'è John Pierce (già con Huey Lewis and the News), alla batteria Robert "Sput" Searight (già negli Snarky Puppy e Ghost-Note), ed infine al sax, percussioni e cori il fido Warren Ham (già con i Toto dal 1986 al 1988, poi dal 2018 ad oggi). Viene annunciato un tour per il 2021-2022 di supporto agli album solisti di Lukather e Williams (in uscita il prossimo anno), e viene inaugurato da un concerto in streaming il 21 Novembre scorso. 

La curiosità era molta, insieme ad una innegabile amarezza causata dalla sensazione di esser tornati indietro nel tempo, quando ai tempi di Falling In Between non c'erano più i fratelli Porcaro e Paich, e la band era sostanzialmente di Lukather. Qui Paich, come detto, è presente, e come vedremo anche ospite in un paio di brani, ma la sensazione rimane. C'è da dire che la presenza di Williams alla voce ha alzato non poco l'asticella in quanto a resa live per i Toto, che dalla sua entrata hanno abbandonato i cori in playback e l'autotune negli album live (con tutto il rispetto per Bobby Kimball, ma è la verità). Detto ciò, lo stream è durato circa un'ora e un quarto, interamente occupata da brani dei Toto e da una cover finale, quindi niente brani nuovi. La scaletta è la seguente:

  • Till the End
  • Hold the Line
  • Pamela
  • Kingdom of Desire
  • White Sister
  • You Are the Flower
  • I Won't Hold You Back
  • Stop Loving You
  • Home of the Brave
  • Rosanna
  • With a Little Help From My Friends

Fin da subito ecco la sorpresa del gran ritorno di Till the End, brano d'apertura di Farenheit e presenza fissa in scaletta tra il 2010 ed il 2011. Da subito è apparente come le tastiere siano messe più in secondo piano rispetto alle recenti formazioni della band, Williams è in forma strepitosa, forse la migliore degli ultimi anni, e tutti i membri nuovi cantano nei cori, con una resa finale potente e cristallina come non mai, neanche ai tempi in cui erano presenti coristi di ruolo. Segue la canonica Hold The Line ed il ritorno di Pamela, altri due brani in cui i cori brillano di luce propria, ed inizia anche a farsi notare il nuovo batterista, Sput, il cui stampo tra jazz e funk ben si inserisce in brani in cui quel tipo di sensibilità ritmica fa la differenza. A questo punto si arriva alla parte più interessante della scaletta, con il ritorno di Kingdom Of Desire, finalmente intera dopo la presenza in medley nel tour di Falling In Between, della sempre benvenuta White Sister (seguita da un assolo di batteria), e della inaspettata You Are The Flower, brano dal primo album dei Toto, composto da Bobby Kimball, a lui qui dedicato e suonato e cantato splendidamente da Williams. Dopo una I Won't Hold You Back un po' sottotono (con l'intro di piano sostituito dalla chitarra e l'assolo che perde gli archi in sottofondo), torna anche Stop Loving You nella sua forma intera, e Home Of The Brave, in una carichissima versione in cui Warren Ham sostituisce Paich nel cantato, facendo un'ottima figura. A questo punto sale sul palco anche David Paich a supportare i compagni, purtroppo suonando e cantando poco o niente, e dispiace parecchio vederlo così dopo le fantastiche performance degli scorsi anni. Rosanna ha di nuovo dei cori spettacolari, e curiosamente perde l'assolo di synth sostituendolo con il sax (dico curiosamente vista la presenza di non due ma tre tastieristi sul palco a quel punto), mentre la chiusura con With A Little Help From My Friends nella sopravvalutata versione di Joe Cocker (comunque resa qui in modo spettacolare) è piuttosto appropriata, seppur possa lasciare l'amaro in bocca a tutti coloro che si aspettavano Africa (ma d'altronde a fine stream appare una scritta che dice sostanzialmente "venite a sentirci in tour e suoneremo "quella canzone""). 

In definitiva, la sensazione è che i Toto ci sono ancora, ma non sono quelli del gran ritorno che ci siamo goduti in uno spettacolare, ed irripetibile, decennio. Un periodo inaspettatamente lungo forse secondo solo agli anni '80 in termini di successo, in questo caso ritrovato. Ora i Toto sono di nuovo la band di Steve Lukather (il quale ormai è una certezza sotto ogni aspetto), mentre Joseph Williams ha acquistato, giustamente, una importante posizione di frontman frutto di un duro lavoro durato dieci anni. Tutti gli altri fanno egregiamente la loro parte, ma si sa che i musicisti giovani tecnicamente prolifici non mancano affatto al giorno d'oggi, non c'erano dubbi su questo aspetto, bisognerà vedere quanto verrà fuori la loro personalità nel tempo. Sput alla batteria si è già rivelato un'ottima scelta, mentre Maggiora si è fatto notare più per la voce che per le doti tastieristiche, in quanto, come detto all'inizio, sembra che le tastiere abbiano fatto un sostanzioso passo indietro nella resa sonora generale. Per il resto, è confortante sapere che i Toto, in una forma o in un'altra, sembra non vogliano mai cessare di esistere del tutto; e se forse un album in studio non lo vedremo più (su questo Lukather è stato lapidario), chissà che gli album solisti dei due "leader" non riescano a riempire un po' quel vuoto.