mercoledì 1 agosto 2018

Meat Loaf - Bat Out Of Hell II: Back Into Hell (1993) Recensione

Tempo fa parlai del primo "capitolo" di questo trio di album che tecnicamente, a parte il titolo, non hanno poi così tanto in comune. Ebbene sì, perchè l'uso del nome Bat Out Of Hell è sempre stato legato alla collaborazione tra Meat Loaf ed il compositore Jim Steinman, che in altri album del primo è spesso assente o limitata ad alcuni sporadici brani. Per questo motivo il terzo Bat Out Of Hell, con solamente sette canzoni su 14 firmate da Steinman, è sempre stato visto come meno "legittimo" dei due precedenti. Specialmente se si tiene conto che un album come Dead Ringer del 1981 è invece composto interamente da brani di Steinman, ed il pipistrello non fu scomodato...
Bat Out Of Hell II invece è considerato uno dei più grandi "ritorni" della storia della musica. Meat Loaf infatti, dopo l'enorme successo del primo Bat, ebbe problemi di voce che tardarono l'uscita del successore e di fatto fecero nascere una serie infinita di problemi legali e, di conseguenza, economici che condannarono tutti i suoi lavori degli anni '80 a passare sostanzialmente inosservati. Questo fino alla fine degli anni '80, quando Meat e Jim decisero di realizzare un altro album insieme, e di chiamarlo Bat Out Of Hell II: Back Into Hell. Steinman parla di una continuazione del primo, di un'espansione, mentre Meat giustifica la scelta del titolo dicendo semplicemente che avrebbe aiutato a vendere parecchie copie. E così effettivamente fu.
La lavorazione dell'album richiese anni, e personalmente la trovo curiosa come cosa. Perchè? Beh, perchè si tratta forse del primo eclatante esempio della tendenza di Jim Steinman di "riciclare" sue composizioni precedenti. Già nel suo album solista del 1981, Bad For Good, erano presenti Lost Boys And Golden Girls, Love And Death And An American Guitar (sezione recitata già eseguita in tour con Meat Loaf nel '77/'78 e qui reintitolata Wasted Youth), Out Of The Frying Pan (and Into The Fire) e Rock And Roll Dreams Come Through. Così come nell'album Original Sin degli Airbag del 1989 erano presenti Good Girls Go To Heaven (But Bad Girls Go Everywhere) e It Just Won't Quit. Ovviamente questi due album hanno fornito ulteriore materiale per album successivi, non ultimo Bat III.

Ma quindi Bat II, che in sostanza ha appena 4 brani nuovi, come mai è così tanto considerato?
Beh, semplice: perchè i brani nuovi sono ottimi, e gli altri sono nettamente superiori alle versioni precedenti, soprattutto grazie alle interpretazioni di un Meat Loaf qui all'apice delle sue capacità.
Una delle critiche più diffuse nei confronti di questo album riguarda l'eccessiva lunghezza e ripetitività dei brani, ma personalmente sono pochi i casi in cui avrei preferito che qualcuno avesse donato a Steinman il dono della sintesi. Ciò che si tende a dimenticare è che il suo stile di composizione non è totalmente in linea con il pop più mainstream. Se infatti i brani che scrive possono indubbiamente piacere e colpire praticamente ogni tipo di ascoltatore fin da subito, è anche vero che spiccano elementi esterni al pop, come la sua tendenza a grandiosità varie alla Wagner ed una teatralità che tanto deve al mondo dei musical. E forse sopratutto grazie a quest'ultimo aspetto si possono giustificare i ben 12 minuti della mega-hit I'd Do Anything For Love (But I Won't Do That), pezzo di apertura e una delle parentesi più riuscite dell'intero lavoro. Perchè personalmente non trovo eccessiva la sua durata e le ripetizioni del tema, percependole anzi come funzionali al pezzo e, complice il riuscitissimo arrangiamento, lo trovo molto scorrevole. A tal proposito, molta gente ancora non ha capito cos'è il "that" che Meat Loaf non farebbe per amore, dimostrando come spesso il grande pubblico abbia la capacità di attenzione di un pesce rosso. Basterebbe ricordarsi le parole di appena una ventina di secondi prima...
Ad esempio:

"And I would do anything for love
I'd run right into hell and back
I would do anything for love
I'll never lie to you and that's a fact

But I'll never forget the way you feel right now
- Oh no -
- No way -
And I would do anything for love
But I won't do that."

Dove "that" = "I'll never forget the way you feel right now". Applicatelo a tutte le ripetizione del tema, dove la frase in questione cambia ogni volta, e avrete la vostra risposta. L'idea di chiudere il brano con un duetto in botta e risposta è un altro esempio di quanto il teatro ed i musical abbiano un peso in queste composizioni.
Un Meat Loaf da applausi che tira fuori gli artigli anche nella successiva Life Is A Lemon And I Want My Money Back che, se si esclude la lunga ed un po' inutile coda strumentale, è un gran bel brano potente e carico di humour, soprattutto nella parte centrale dove si elencano tutte le cose "difettose" nella vita: dalla scuola agli amici, dalla famiglia al sesso, dal lavoro all'infanzia.

Rock And Roll Dreams Come Through e It Just Won't Quit sono invece due brani un po' più semplici che calmano le acque e si fanno apprezzare, in particolar modo la prima, che ha un che degli ELO nell'uso dei cori a mio parere, cosa alquanto gradita. Out Of The Frying Pan (And Into The Fire) è invece uno dei brani che preferisco in assoluto in questo album: un brano carichissimo in tutti i suoi sette minuti e mezzo di durata e che, nonostante la sua struttura a grandi linee piuttosto convenzionale, lascia spazio al ritornello dopo ben più di 3 minuti. Cosa certamente non comune nel pop, dove anzi è dimostrato che più si va avanti nel tempo e prima arriva il ritornello, perchè molta gente non ha più pazienza in nulla.
Objects In The Rear View Mirror May Appear Closer Than They Are è lunga quasi quanto il suo titolo e si dimostra essere una commovente ballata che parla di ricordi, di eventi traumatici che continuano ad assillare il protagonista. L'interpretazione di Meat Loaf è senza dubbio una delle sue migliori. E anche qui, certo dieci minuti sono tanti, ma non li ho trovati affatto eccessivi. Il monologo di Steinman Wasted Youth è, come anticipato, qualcosa che si portava dietro già da parecchio, e segue un po' la tradizione, iniziata con il primo Bat, di avere un intermezzo recitato (lì era prima di You Took The Words Right Out Of My Mouth) da qualche parte.
Personalmente, nonostante apprezzi l'umorismo che gli anglofoni definirebbero "tongue in cheek" e l'esagerazione volutamente quasi pacchiana del tema del rock e della chitarra, credo che finisca per spezzare un po' troppo il ritmo dell'album. Ritmo che comunque riprende con gli interessi in Everything Louder Than Everything Else, altro grande pezzo che riprende anche il tema della "wasted youth" del brano precedente (a wasted youth is better by far than a wise and productive old age!), e lo fa con una potenza che rende decisamente giustizia al titolo. Da qui l'album inizia in un certo senso la sua parabola discendente con Good Girls Go To Heaven (Bad Girls Go Everywhere), pezzo comunque molto bello ma che soffre un po' la grandezza ed epicità del precedente. L'intermezzo strumentale Back Into Hell ci accompagna poi alla chiusura con Lost Boys And Golden Girls, che non avrà la forza e l'impatto di una For Crying Out Loud ma che sa chiudere l'album in modo ottimo, dimostrandosi come l'ennesimo piccolo gioiello a firma Steinman con un Meat Loaf al meglio del suo tipico tono più enfatico.

Settantacinque minuti sono tanti per qualunque album, ed indubbiamente anche qui ci sono luci ed ombre, brani decisamente più necessari e memorabili di altri, ma le già citate luci sono talmente accecanti da illuminare anche le zone più buie. Il primo Bat Out Of Hell rimarrà sicuramente nella storia ben più del secondo, ma se lì la perfezione fu raggiunta combinando rock and roll e teatro, qui si ha forse una delle migliori rappresentazioni dello Steinman più raffinato e, in un certo senso, ricercato. Sono pochi i brani "semplici" qui, al livello di una All Revved Up o una You Took The Words Right Out Of My Mouth; qui c'è una montagna di musica che ci viene rovesciata addosso e che, nonostante la sua natura universale e non ostica, può essere difficile da digerire e può richiedere tempo. Personalmente, ora come ora lo metto quasi alla pari del primo. E di conseguenza avendolo giù recensito qui, do anche lo stesso voto: 8,5.





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