giovedì 24 maggio 2018

Pink Floyd - Live at Wembley Empire Pool, London 1974

Un concerto tra i più bootlegati nella storia di questo gruppo, insieme alle BBC sessions di qualche anno prima. Parte del "British Winter Tour" di fine 1974 e di una serie di 4 concerti, il 14, il 15, il 16 ed il 17 Novembre, all'Empire Pool di Wembley. La serata del 16 fu registrata e trasmessa alla radio dalla BBC, ma solo parzialmente. Fu infatti trasmessa solamente la seconda parte, in cui suonarono l'intero The Dark Side Of The Moon. E proprio questa parte di concerto è stata tramandata sotto forma di bootleg per decenni, spesso aggiungendo il bis di Echoes alla fine, immagino da una trasmissione successiva che la includeva.
Della prima parte del concerto, che consiste negli allora tre nuovi brani Shine On You Crazy Diamond, You've Gotta Be Crazy e Raving And Drooling, esistevano si registrazioni, ma di qualità più bassa; dovremo attendere fino alle rimasterizzazioni dei loro album del 2011 per ascoltarle decentemente. Si, perchè in una scellerata operazione di marketing, la parte di concerto dedicata a Dark Side venne aggiunta in un secondo CD bonus nella nuova versione dell'omonimo album, senza il bis di Echoes, e gli altri tre brani invece trovarono posto nel secondo CD di Wish You Were Here. Ed Echoes? Beh, forse per dimenticanza o forse per semplice nonsense, trovò poi posto nel cofanetto "The Early Years 1965 - 1972", pur essendo si una canzone del 1971 ma in versione live del 1974. E per di più parte del volume 7 chiamato Continu/ation, presente esclusivamente nel cofanetto e non venduto singolarmente come tutti gli altri volumi. Insomma, volete il concerto completo? Compratevi due album che già avete (sperando di trovarli ancora in versione doppio CD del 2011 viste le ulteriori rimasterizzazioni dello scorso anno prive del CD bonus) ed un cofanetto che mentre scrivo Amazon lo vende a 450 Euro. Complimenti, qui si riesce quasi a far concorrenza alle logiche di mercato dei Queen! Comunque, non ci è dato sapere se l'intero concerto sia effettivamente del 16 Novembre: non è esclusa la possibilità che siano state registrate più serate e che per le pubblicazioni ufficiali si sia assemblato un po' il tutto da varie fonti per migliorarne la resa.
Ma parliamo un po' del concerto.
L'allora nuova Shine On You Crazy Diamond apre il concerto nella sua forma intera, non divisa in 2 parti come poi sarà successivamente. Infatti già nei concerti dell'anno successivo verrà spezzata ed inframezzata con Have A Cigar, mentre Welcome To The Machine e Wish You Were Here non faranno la loro apparizione live fino al 1977, nel tour di Animals. Qui Shine On è ancora decisamente primordiale: molte parti sono già presenti, ma l'introduzione ora è ancora priva del bordone caratteristico ed è molto più breve, le sezioni successive sembrano quasi abbozzate, ed è evidente come l'improvvisazione in questo stadio sia di primaria importanza. Discorso diverso per le sezioni cantate, che invece sono già molto definite (se sorvoliamo sulla traballante intonazione sia di Waters che di Gimour, che però si trascinerà anche nel successivo tour, quindi diciamo che non è segno dello stato primordiale del pezzo).
Niente assolo di sax e via in quella che diventerà la seconda metà senza alcuna pausa. Qui tutta la prima sezione con i due caratteristici assoli di synth e chitarra slide è già simile a quella poi definitiva, così come la successiva ripresa del cantato, mentre tutto il finale è di nuovo piuttosto abbozzato, oltre che più breve: manca infatti ancora tutta la sezione più lenta e malinconica prima che il tutto si fermi per dar spazio alla fuga libera di note dal synth di Wright.
Un'interessante versione insomma, seppur ancora un po' "piatta" per ovvi motivi.
I due brani successivi si sa che non troveranno spazio in Wish You Were Here, ma verranno poi rifiniti e rielaborati nel successivo Animals. Qui la differenza con le rispettive versioni definitive è piuttosto evidente, mentre se si ascolta un qualunque bootleg del tour americano dell'anno successivo ci si può render conto di come questi brani fossero già in stato molto avanzato nel 1975, due anni prima di Animals.
Quindi Raving And Drooling, poi Sheep, qui presenta un testo diverso e, per ovvi motivi, è priva dell'intermezzo con la parodia del Salmo 23. A livello musicale però, nonostante abbia un inizio più graduale, non ci sono molte differenze; e anche le linee vocali sono praticamente uguali a quella definitiva.
C'è una presenza molto più importante ed evidente del synth per tutta la durata del pezzo, e questo non può non far gioire ogni fan di Rick Wright; ed in generale anche qui si nota molta improvvisazione, forse per l'ultima volta così evidente in un concerto de Pink Floyd (nel successivo tour di Animals l'unico brano che presenterà delle improvvisazioni sarà Pigs). Ed è interessante come questa Raving And Drooling, a mio parere, sia un perfetto punto di incontro tra i Floyd più psichedelici e quelli carichi di rabbia guidati da Waters.
You've Gotta Be Crazy invece, poi Dogs, qui è in una versione piena di differenze rispetto alla versione definitiva di due anni dopo (d'altronde è stata l'ultima aggiunta alla scaletta allora, e pare che qui sia ad una delle primissime performance live). Anche questa, come Shine On, farà passi da gigante durante il tour del 1975, ma qui abbiamo un pezzo si carico di fascino e che fa già intravedere le potenzialità, ma anche un esperimento non totalmente riuscito. L'inizio è lo stesso di Dogs con quei caratteristici accordi ritmici, ma la linea vocale è radicalmente diversa, a doppia velocità e con una melodia tutt'altro che definita. Anche qui il synth è molto evidente nel momento in cui il brano rallenta, per poi duettare con la chitarra nel classico assolo molto simile a quello di Dogs. Il tutto però è decisamente più diluito e rarefatto, presentando addirittura una parte con un Gilmour in falsetto senza parole che ricorda quasi i tempi di Atom Heart Mother live. Si ritorna in territori più familiari con l'assolo successivo e la sezione "And when you lose control...", ma tutta la sezione successiva ritorna a dei basilari accordi di chitarra, senza ancora quel trionfo di synth che troveremo in Dogs. La conclusione poi, salvo le ovvie differenze di testo ed il ritorno della linea vocale più veloce, ritorna ad essere più simile alla versione definitiva.
Questi tre brani rappresentano, per me, la parte più interessante di questo concerto, che ci mostra dei Floyd che non hanno paura di improvvisare; forse l'ultimo sprazzo di quell'approccio più "libero" che caratterizzava la loro epoca psichedelica, giusto un po' più addomesticato ed organizzato. 
Nella seconda metà del concerto infatti troviamo l'intero The Dark Side Of The Moon: suonato certamente in modo eccellente, con anche le coriste e Dick Parry al sax come ospiti, ma senza grandissime sorprese. Certo, ci sono piccole parti improvvisate ed estese, come in Money e soprattutto Any Colour You Like (parecchio più lunga e a tratti superiore alla versione in studio), e per ovvi motivi The Great Gig In The Sky suona diversa avendo le due coriste che si alternano (personalmente ho sempre mal sopportato qualunque versione live di questo brano), ma il tutto scorre tranquillo e senza grandi scosse. Forse la migliore versione live di questo album insieme a quella di Pulse, che però vista l'assenza di Waters in quest'ultimo è facile concludere quale io possa preferire tra le due. Anche se mi sento di dire che preferisco ancor di più una qualunque versione primordiale del 1972, con ancora The Travel Sequence e cose simili.
Ovviamente certe cose si trovano solo in bootleg.
E poi c'è il bis di Echoes. Mi trovo in conflitto su quest'ultima, lo devo ammettere. Perchè è bello sentirli cambiare qualche ingrediente nei loro pezzi classici, ma Echoes con le coriste d'impronta spudoratamente americana ed il mitico assolo di chitarra sostituito dal sax.... Non lo so, è sicuramente interessante, e dopotutto ne abbiamo a bizzeffe di versioni live più fedeli all'originale tra Pompei e le BBC Sessions, però a mio parere gran parte dell'atmosfera che la caratterizza qui è assente.
Quindi, per fortuna che esiste YouTube per chi non ha qualche centinaio di euro da spendere per ascoltare l'intero concerto, ed infatti trovate i vari brani sparsi qui in giro per l'articolo. A mio parere un bel doppio CD, o triplo con Echoes a parte per far lievitare leggermente il prezzo, avrebbe funzionato discretamente, ma tant'è...
Sicuramente un concerto interessante, e di fatto uno dei pochissimi pubblicati per intero in un modo o nell'altro. La speranza è che prima o poi venga preso in considerazione un qualche concerto del tour di Animals (non necessariamente Montreal con il famoso sputo, anche se avrebbe senso per importanza storica), ma chissà...
Staremo a vedere.


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