Una volta superato questo limite, forse l'unica altra "pecca" è la poca rappresentazione in scaletta dell'album Trilogy, di cui troviamo solo Hoedown e la curiosa scelta di The Sheriff, in medley con Jeremy Bender, a causa della difficoltà nel riprodurre quel materiale in sede live visto l'uso di numerose sovraincisioni in studio. Certo, si potrebbe fare un discorso simile sul primo album, da cui brani come Knife Edge e The Barbarian non avrebbero sfigurato, ma non si può avere tutto immagino... Dopo la fragorosa e quasi disumana Hoedown (credo che oltre a loro solo qualche bambino dal sol levante possa raggiungere certe velocità), ecco che entrano in scena i nuovi brani Jerusalem e Toccata, entrambi eseguiti molto fedelmente. Segue poi quella che probabilmente è la miglior versione di Tarkus: 27 minuti di virtuosismi a go-go con un Lake che tira fuori il meglio alla chitarra solista in Battlefield, per poi citare la Epitaph del suo ex gruppo in mano all'occhialuto a cui non piacciono le foto, un Emerson impeccabile che prolunga la sezione Aquatarkus elevandola ad una delle migliori rappresentazioni del virtuosismo targato ELP, ed un Palmer instancabile mai fuori di mezzo colpo. 27 minuti che necessitarono una divisione su due lati di vinile, altro motivo per preferire il CD. Take A Pebble è anch'essa estesa a dismisura, incorporando però varie parentesi soliste di Lake ed Emerson. Dopo l'inizio cantato e la prima parte di piano di Emerson, Lake infatti prende posto a centro palco con la chitarra acustica ed esegue Still...You Turn Me On e Lucky Man. Se la prima funziona bene in questa veste, la seconda, complici alcune melodie diverse e l'assenza di batteria e assolo di Moog, a mio parere perde un po'. Emerson rientra poco dopo con un caotico assolo di piano di 10 minuti abbondanti tra classica, jazz e rock and roll che ci porta poi alla conclusione del brano. Il già citato bizzarro medley tra Jeremy Bender e The Sheriff precede la mostruosa Karn Evil 9, qui suonata nella sua interezza ed estesa da un assolo di batteria di Palmer, arrivando a ben 35 minuti. Che dire su questa versione? Molto fedele all'originale ma con una marcia in più, nonostante la tonalità abbassata nella 3rd Impression.
Insomma un live a tratti estenuante, ma senza dubbio la miglior rappresentazione di un trio inimitabile all'apice, in tempi in cui gli assoli da un quarto d'ora erano accettabili.
Come voto gli darei un 7,5, che poi sarebbe diventato pure un 8,5 se solo fosse stato registrato meglio.
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