venerdì 8 marzo 2019

Led Zeppelin - Live at the Fillmore West, San Francisco (27/04/1969) Recensione

Ormai si è più che palesata la mia passione per i bootleg, in particolar modo per quelli dei Led Zeppelin, quindi perchè non continuare parlando nel dettaglio di un altro concerto?
Siamo nel 1969, nel pieno del processo di affermazione in terra statunitense di questa rumorosa nuova band. Di quell'anno esistono svariate registrazioni, dalle classiche BBC Sessions, al concerto di Ottobre al Paris Theatre pubblicato nella rimasterizzazione del 2014 di LZ I, fino a numerose date sparse che vanno indietro fino a Gennaio. Sono varie le registrazioni di quell'anno provenienti dal Fillmore West di San Francisco, da quella dell'11 Gennaio alla doppietta micidiale del 24 e 27 Aprile, interrotta da tre concerti consecutivi alla Winterland Arena. Di questi due concerti esistono delle ottime registrazioni, ed è difficile sceglierne una, ma per puro gusto personale mi soffermerò sulla data del 27.
La prima cosa che si può notare è la lunghezza di questo concerto, che in un periodo fatto di festival e serate in supporto ad altri artisti dove di solito si oscillava tra la mezz'ora e l'ora, ben due ore abbondanti sono le benvenute. Se escludiamo la leggenda mai del tutto confermata delle quattro ore al Boston Tea Party, ci vorrà qualche anno per arrivare a certe durate.
La scaletta di conseguenza contiene quasi tutto ciò che suonavano ai tempi, compresi brani che spariranno ben presto dai loro concerti, finendo per non trovar spazio in alcuna pubblicazione ufficiale. Fin da subito ci dà il benvenuto il devastante assalto al gusto di wah di Train Kept a' Rolling, cover di Tiny Bradshaw già suonata dagli Yardbrids e famosa per essere il primo brano provato dagli appena formati New Yardbrids (poi Led Zeppelin).
La registrazione è di buona qualità, e pare essere soundboard, seppur piuttosto sbilanciato nello stereo sacrificando il basso, e così sarà per gran parte del concerto, con parti mancanti ricoperte da una registrazione effettuata dal pubblico.
E dopo un brano mai effettivamente pubblicato dai Led Zeppelin in alcuna forma, si scivola in territori familiari con I Can't Quit You Baby, come sempre un'ottima versione con un Page in formissima, qui ancora con la "Dragon Telecaster". Ma la prima, vera, grossa sorpresa, forse il più grande punto di interesse di questo bootleg, è la cover di As Long As I Have You. In tanti si chiedono perchè, vista la loro tendenza a coverizzare questo o quel pezzo nei primi album, non si sia mai preso in considerazione anche questo brano, che di fatto è disponibile solo in versione live su bootleg. Il tutto qui passa attraverso il classico "trattamento Zeppelin", che appesantisce il brano, aggiunge stacchi, riff e via dicendo, ma soprattutto lo estende a ben 18 minuti di lunghezza. Le improvvisazioni al suo interno sono il linea con molte altre del periodo, e non creative come quelle degli anni successivi a mio parere, ma è incredibile sentire come passino da un tema all'altro con scioltezza a meno di un anno dalla loro prima prova insieme. Bohnam e Jones sono già un treno inarrestabile, Plant, seppure non al massimo delle sue possibilità dei tempi, è letteralmente impressionante, e Page beh, è all'apice. Indubbiamente tra le cose più interessanti dei primi Led Zeppelin. Una canonica versione di You Shook Me, seppur estesa, segue e lascia poi spazio ad altri 20 minuti di How Many More Times. In un certo senso si replica il formato di As Long As I Have You, in un periodo in cui non era ancora loro usanza inserire cover rock and roll all'interno delle improvvisazioni più lunghe. Se possibile, però, qui ci si addentra in territori ancora più riusciti e coinvolgenti, con un brano che sembra più volte voler finire ed invece prende strade via via più inaspettate, nuovi ritmi, nuovi riff. Purtroppo sul finale entra la registrazione del pubblico e la qualità peggiora un po', ma si tratta senza dubbio di una delle migliori versioni live di questo pezzo. 
La qualità sonora diventa altalenante da qui in poi, ma rimane sempre in grandissima parte più che ascoltabile. Si prosegue con la consueta Communication Breakdown, sempre incendiaria, anch'essa estesa dalle improvvisazioni. Un altro pezzo molto interessante è Killing Floor, un brano di Howlin' Wolf di nuovo sottoposto al trattamento Zeppelin, che prenderà poi il nome di The Lemon Song nel loro secondo album. Questo pezzo non fu poi più riproposto dal vivo, e qui si ha una delle poche registrazioni (seppur interrotta da una sezione registrata dal pubblico), di nuovo estesa ma in sostanza molto simile alla futura versione in studio. Babe I'm Gonna Leave You è un altro pezzo tristemente escluso troppo presto dalle scalette, ed è degna di nota specialmente per le improvvisazioni di Plant, che sembra prendere strade sempre diverse se confrontata alla versione in studio. La qualità audio qui non è al massimo, ma riesce comunque a trasmettere la devastante potenza di questa versione.
A questo punto Page si prende i riflettori in solitaria con il medley White Summer/Black Mountain Side, dove sfodera la fida Danelectro con accordatura DADGAD e delizia con quell'aria orientale che tanto sarà importante in futuro per la band. Ci si avvicina quindi alla conclusione con un altro pezzo piuttosto raro, la cover di Sitting And Thinking, ennesimo blues sullo stile di I Can't Quit You Baby che tanto veniva bene agli Zeppelin di questo periodo. Sicuramente interessante ma forse non un ascolto essenziale, che finisce per dare quel senso di riempitivo per arrivare a due ore. Segue Pat's Delight, che in sostanza è l'assolo di Bohnam prima dell'entrata in scena di Moby Dick qualche mese dopo (Pat è il nome di sua moglie tra l'altro), con un riff inedito introduttivo. Per il resto è il solito assolo di batteria che si ama o si odia. Si conclude la scaletta con l'immancabile Dazed And Confused, ancora relativamente contenuta nella sua lunghezza (10 minuti circa contro i 40 e più di 5 anni dopo), in quanto in quel periodo sono altri brani "contenitori" di improvvisazioni, come abbiamo visto.
Insomma a mio parere si tratta della miglior testimonianza dei Led Zeppelin nel loro primo anno di attività, ancora pesantemente radicati nel blues ma con abbastanza concerti alle spalle per aver la confidenza di lasciarsi andare senza freni in lunghe improvvisazioni. La presenza di Train Kept A Rollin, As Long As I Have You, Killing Floor, Babe I'm Gonna Leave You e Sitting And Thinking rende questo bootleg essenziale anche solo come alternativa alle uscite ufficiali, giustificata dalla grande mole di materiale sostanzialmente inedito diversamente.

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