lunedì 22 luglio 2019

King Crimson - Audio Diary 2014-2018 (2019) Recensione

Se avete avuto la fortuna di assistere ad un concerto del tour di quest'anno dei King Crimson, potreste aver notato questo cofanetto nel banco del merchandising, tra magliette e spille di vario tipo. Senza dubbio si tratta della cosa più interessante in vendita lì oltre alle magliette, in quanto, per ora, non in vendita altrove, e di conseguenza ho pensato di procurarmene una copia.
Di cosa si tratta? Beh, in realtà già lo scorso anno, per coloro che acquistavano il cosiddetto Royal Package, e che quindi a prezzi più o meno esorbitanti potevano entrare prima ed incontrare alcuni membri della band, c'era una versione a 4 cd di questo album in omaggio, con estratti live dal 2014 ed il 2017. Insomma questa nuova versione aggiunge un ulteriore cd che copre il 2018, con immensa felicità di chi fu soddisfatto di essersi accaparrato quel raro cofanetto lo scorso anno (il solito discorso delle "limited edition": "compra ora subito che di sicuro non lo troverai mai più... forse").
Insomma in sostanza ci sono cinque Cd piuttosto sostanziosi (siamo più o meno intorno all'ora abbondante di durata per ognuno), dedicati alle singole annate passate in tour dall'inizio di questa formazione, quindi dal 2014. Inutile dire che ci sono tante ripetizioni, soprattutto di brani come Easy Money e Level Five, ma mai all'interno dello stesso Cd, dando quindi l'impressione di trovarsi di fronte a cinque mini-live ben rappresentativi di questi ultimi anni della band.
Oltre a questo, comunque, le già citate ripetizioni raramente scadono nel totalmente ridondante, in quanto in anni di tour il suono della band è indubbiamente cambiato, quando non ci sono anche improvvisazioni di mezzo a rendere i brani diversi non solo di anno in anno, ma anche di concerto in concerto!
I Cd del 2016 e del 2017 sono forse quelli con meno sorprese, in quanto raccolgono una selezione dei cosiddetti "hot tickles": brani pubblicati gratuitamente in mp3, o a pagamento in flac, sul sito della DGM come "ricordo" rappresentativo di ogni concerto. Qui ovviamente non ci sono tutte, ma l'interno delle confezioni dei Cd illustra bene la loro provenienza, oltre a consentire un ascolto piacevole a continuativo di brani altrimenti isolati. Discorso diverso per il volume del 2015, anno in cui non erano presenti gli hot tickles, in parte per il 2018 vista la presenza di brani inediti, e soprattutto per il 2014. Se anche il solo magnifico Bolero da Lizard registrato a Pompei giustifica l'esistenza del volume del 2018, quello del 2014 è invece in un certo senso il cd più professionale tra tutti. Se infatti altrove i brani sono stati mixati più o meno alla buona dalle registrazioni da mixer, di fatto dando un po' un senso di "bootleg ufficiale", seppur di ottima qualità, il volume del 2014 presenta invece un mix ed una resa sonora decisamente più curata, più dinamica, in quanto frutto dell'abortito USA II, album live che sarebbe dovuto uscire all'epoca tratto da quel tour ma poi rimasto inedito. Al suo posto uscì il live all'Orpheum, dall'orrido mix che per fortuna non è stato replicato qui.
Ovviamente questi cinque Cd non sostituiscono i live "ufficiali", specialmente quando poi sono fatti particolarmente bene come il recente Meltdown, e di conseguenza non credo sia il punto giusto da cui iniziare a scoprire questa band; ma allo stesso tempo siamo di fronte ad un quasi perfetto e piacevolissimo riassunto dei loro ultimi anni, con quasi tutti i brani da loro suonati. Mancano infatti solamente Fracture, Discipline, Exiles, Larks' IV e la nuova Radical III, oltre sicuramente a qualche altro pezzo a tre batterie dal titolo bizzarro.
Mi è impossibile scegliere un volume tra questi ed eleggerlo al titolo di più interessante, anche se quello dedicato al 2018, grazie a brani come il già citato Bolero, Cadence And Cascade e Breathless, sicuramente ha una marcia in più, se non altro per l'assenza di questi brani dalle altre pubblicazioni live precedenti (ci sarebbe anche Moonchild, ma essendo presente anche in Meltdown...). Quello che si nota, al di là delle differenze tra la formazione a 7 del 2015/16 e quella ad 8 del 2017/18 ed i pezzi diversi in scaletta, è la crescita della band partendo da un inizio decisamente più freddo e meccanico dominato dalle tre batterie, per arrivare ad un muscolare assalto decisamente più equilibrato e coinvolgente (specialmente a partire dal 2016/17, senza nulla togliere agli anni precedenti).
Sicuramente è un cofanetto per completisti, ma d'altro canto se capitate ad un concerto dei King Crimson e volete un bel ricordo da portarvi dietro, magari non avendo altri live di questa formazione (tipo me; grazie Spotify), sicuramente lo si può prendere in considerazione.
Per dettagli vi consiglio di andare qui: https://www.discogs.com/King-Crimson-Audio-Diary-2014-2018/release/13746245

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