Dopo un anno di ritardi per motivi che ben sappiamo, ed un cambiamento di forma da semplice film a mini-serie di tre puntate, eccoci finalmente a parlare di Get Back. Fin dall'uscita di Let It Be nel 1970, film che documentava le session in studio dei Beatles di Gennaio 1969 fino al leggendario concerto sul tetto, questo periodo della loro carriera fu sempre visto come l'inizio della fine, dove le tensioni interne iniziarono a logorare i rapporti tra i quattro in modo irreversibile; e se da un lato ciò è innegabile, dall'altro Get Back mostra anche molti bei momenti, alcuni addirittura leggendari, che rendono questa mini-serie un imprescindibile documento storico.
Ma andiamo con ordine. Le It Be, il film originale, è ormai da tempo fuori catalogo, pressoché impossibile da trovare, ma essenziale per capire l'importanza di questo nuovo Get Back, quindi non posso non consigliarvi di armarvi di pazienza, esplorare vie non proprio legali e procurarvelo. Detto ciò, Let It Be condensa tre settimane di prove ed il concerto sul tetto in un'ora e venti di film, senza alcun riferimento temporale per quanto riguarda gli avvenimenti su schermo (spesso, infatti, non propriamente in ordine cronologico), con un audio ed un video tutt'altro che eccelsi e, nonostante ometta alcuni "problemi" come l'abbandono temporaneo di George Harrison e i problemi e dubbi sull'organizzazione del concerto sul tetto, il risultato è comunque piuttosto piatto e deprimente.
I tre episodi, sommati, ammontano a circa otto ore di durata, e c'è ovviamente chi si è lamentato dicendo che sono troppe, per chi scrive invece sono appena abbastanza. Certo, bisogna essere fan sfegatati dei Beatles, e non guasta anche quel pizzico di interesse per tutto ciò che riguarda le dinamiche tipiche delle band, il processo di creazione e registrazione di canzoni, magari anche per la Londra di fine anni '60, la cui atmosfera permea ogni momento del film. Si può osservare come, senza alcun dubbio, in quel momento Paul McCartney fosse la forza creativa ed organizzativa trainante, e che probabilmente è solo grazie a lui che in quel momento i Beatles esistevano ancora. La quantità di idee che Paul tira fuori in queste session è impressionante, e si passa da momenti storici come il preciso momento in cui nasce l'idea per il brano Get Back (che passerà poi attraverso diverse versioni e revisioni, tra cui una anti-razzista che da il la alla divertente jam Commonwealth), o le prime volte in cui strimpella The Long And Winding Road e Let It Be al piano, o quando presenta agli altri abbozzi di Golden Slumbers, Carry That Weight, Oh Darling, anche la tanto discussa Maxwell's Silver Hammer... John è sempre la principale fonte di comicità, ma musicalmente parlando è probabilmente il più disinteressato, mentre George avrebbe anche una montagna di idee musicali, ma ben poche vengono considerate. I Me Mine viene derisa da John, All Things Must Pass viene provata ben poco, e ciò unito ai continui ordini su come e cosa suonare da parte di Paul nei suoi confronti, porta al suo abbandono della band alla fine del primo episodio. Dopo un periodo di confusione, il suo ritorno è concordato a condizione di spostarsi dai freddi studi di Twickenham al nuovo studio alla Apple di Savile Row, che dopo qualche problema viene finalmente allestito. In tutto ciò non mi sono dimenticato di Ringo, che per tutto il film è semplicemente Ringo: poche parole, tanto ascolto e performance solide come una roccia alla batteria, tanto che quasi mai nessuno gli dice cosa fare. A quel punto ancora non si sa come far finire questo film, che doveva essere uno special tv ma non lo è più; forse un concerto, non si sa bene dove, si vedrà.
Siamo di fronte ad un documento storico, poi si può discutere quanto si vuole sulle scelte effettuate nel montaggio, sulla presenza o meno di questa o quella parte, ma ricordiamoci che per mezzo secolo si è avuto solo il film Let It Be, l'album e i bootleg per farci un'idea di quel periodo (certo, anche Let It Be Naked, che probabilmente ad oggi rimane la migliore versione dell'album, pur essendo un remix posticcio), e l'idea che ci si era fatti era di un periodo buio, triste, difficile. Beh, da quel periodo buio, triste e difficile sono state realizzate otto ore di filmati intensi, divertenti, interessanti, storici, e non penso che si possa chiedere di più.
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