Eccomi finalmente a parlare dell'ultimo album di Peter Hammill, From The Trees, uscito ormai quasi un mese fa. Per la prima volta nella sua carriera, che io sappia, l'album è stato anticipato da un ep contenente 5 canzoni registrate dal vivo, dal titolo V. Canzoni allora in versione embrionale, poi rivedute e corrette in studio e presenti in questo From The Trees. Innanzitutto quello che si può subito notare all'ascolto è che, cori e sovraincisioni vocali a parte, i brani sono molto essenziali a livello di arrangiamento, come se fossero pensati per essere eseguiti poi in concerto senza troppe modifiche. Il che ovviamente è un po' un rischio, è molto facile partorire un lavoro piuttosto piatto con queste premesse. Ma è di Hammill che stiamo parlando! Ed infatti ci troviamo di fronte un album si molto pacato nei toni, ma assolutamente carico di fascino. Tutti i pezzi sono sorretti da piano o chitarra, con pochissime aggiunte ed ornamenti di archi sintetizzati e poco altro; il tutto suonato da Hammill ovviamente. A livello vocale è ormai noto che negli ultimi anni in studio è difficile che si lasci andare a performance alla Arrow o a qualche reminiscenza del signor Nadir. Infatti anche in quest'album l'interpretazione dei brani è quasi sempre pacata, a tratti sussurrata, mai urlata (stupisce infatti sentire le sue convincenti prestazioni nell'ultimo tour italiano, dove sembrava ringiovanito di 20 anni). Quello che però può non essere evidente al primo ascolto è l'enorme lavoro fatto alle voci secondarie, quasi sempre presenti. Si perchè non si tratta di semplici intrecci o armonie vocali, ma di vere e proprie tele fittissime di voci che interagiscono e si accompagnano in modo eccelso, pur con il rischio di sembrare "troppo" a tratti, ma qui entrano in gioco i gusti. C'è ovviamente chi avrebbe magari preferito interpretazioni con solo una linea vocale come si possono ascoltare ai suoi concerti; ma intanto 5 dei 10 brani si trovano già in V in versione live, e per gli altri chissà che non ci scappi un intero album dal tour appena ultimato... E poi non fa mai male averne versioni alternative, no?

Ammetto di non conoscere (ancora) ogni suo album, ma questo From The Trees, unito alla bellissima esperienza di vederlo in concerto a Milano (qui la recensione), lascerà sicuramente il segno. Così come fece Thin Air qualche anno addietro, il suo primo album solista che comprai. Per me è un solido album carico di classe che meriterebbe molto più di quanto, per forza di cose, otterrà. Come voto credo si aggiri sull'8 - 8,5.
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